La formazione cameristica sassofono-pianoforte, è stata negli anni oggetto di scarsa attenzione da parte degli enti concertistici, pur vantando un repertorio di estremo valore artistico, sia per quanto riguarda il periodo di fine ‘800 (con una serie di composizione di ambito francese dedicate ad uno strumento di recente invenzione per l’epoca, e legate al suo sviluppo tecnico), sia per quello del ‘900 storico con autori come Debussy, Caplet, Ibert, Schmitt, Hindemith, Schulhoff, sia per quello dagli anni ’50 ai nostri giorni che annovera compositori come Denisov, Gubaidulina, Gal (di area tedesco-russa), Desenclos, Hurel, Sancan, Milhaud (di area francese), Babbit, Carter, Creston (di area americana), Yoshimatsu, Taira (di aerea nipponica).
Nell’ultimo ventennio, importantissimi compositori nell’ambito della musica da film come John Williams, classe 1932, che ha legato il suo nome agli importanti lungometraggi di Steven Spielberg e non solo e Micheal Nyman, classe 1944, autore della celebre colonna sonora del film: Lezioni di piano, della regista neozelandese Jane Campion, hanno voluto omaggiare il duo Sax & Piano di brani originali ed unici nel loro genere. Escapades è una suite di tre brani, composta nel 2002 e tratta dalla colonna sonora del film di successo Catch me if you can, con l’interpretazione esemplare di Leonardo di Caprio e la regia di Steven Spielberg, e destinata da Williams all’organico Sax e Orchestra oppure Sax e Pianoforte.
Shaping the Curve, è invece un brano del 1990 (pubblicato nel 2002) in stile minimalista basato sulla successione perpetua di 4 accordi di ambito tonale e su un processo di modulazione ritmica di estrema complessità, dedicato al sassofonista americano John Harle e concepito come uno “studio preparatorio” per il Concerto per Sax e Orchestra che Nyman avrebbe composto di lì a poco per lo stesso solista.
A fare pendant con quest’ultimo brano, viene presentato in questo progetto uno stupefacente pezzo appartenente all’ambito minimalista che Fitkin ha scritto e dedicato nel 2001 al sassofonista italiano Federico Mondelci. Gate, è basato su di un trillo del pianoforte che fa da tappeto continuo al dispiegarsi di una melopea sospesa del sassofono. Sempre con procedimenti di modulazione metrica Fitkin da vita ad una fitta rete di variazioni sempre più intricate fino a dare sfogo, nel finale, ad una esplosiva e virtuosistica intensificazione.
Il cerchio viene chiuso dalla registrazione di un recentissimo brano originale per Sax e Orchestra, composto nel 2014 dal pianista turco Fazil Say, qui presentato nella versione pianistica realizzata dall’autore. Il dedicatario della Suite Op.55 è il virtuoso sassofonista giapponese Sugawa, per il quale Say intesse una fitta trama di poliritmie ispirate e tratte dalla sua cultura indigena. La composizione si snoda in 6 movimenti dal carattere decisamente contrastante. A impressionare, oltre al virtuosismo individuale e cameristico richiesto ai due esecutori, sono soprattutto le atmosfere sospese e le sonorità etniche che il compositore riesce ad evocare. In questo lavoro Say esce in modo determinato da una dimensione a volte troppo “Pop” per approdare ai vertici di una scrittura contemporanea che coniuga tradizione e innovazione sperimentale.
Inclusa nel progetto vi è, sempre di John Williams, una versione sassofonistica dei famosissimi tre pezzi da Schindler’s List, eseguiti e registrati dal celebre violinista Itzhak Perlman, che sicuramente non hanno bisogno di presentazioni, tanto sono radicati nel bagaglio di ascolto popolare.
Micheal Nyman (*1944) — Shaping the Curve (1990), for soprano sax & piano
John Williams (*1932) — Escapades (2002, from: Catch me if you can), for alto sax & piano
- Closing in
- Reflections
- Joy Ride
Fazil Say (*1970) — Suite Op.55 (2014), for alto sax & piano
- Allegro
- Andante
- Presto
- Ironic
- Andantino, quasi Lullaby
- Finale, presto
John Williams (*1932) — Theme from: Schindler’s List, arranged for alto sax & piano
Graham Fitkin (*1963) — Gate (2001), for soprano sax & piano