LOUIS GANNE (1862-1923)
Andante e Scherzo (1901) per flauto e pianoforte
GABRIEL FAURÉ (1845-1924)
Fantaisie op. 79 (1898) per flauto e pianoforte
ANDRÉ CAPLET (1878-1925)
Rêverie et Petite Valse (1897) per flauto e pianoforte
BENJAMIN GODARD (1849 – 1895)
Suite de trois Morceaux (1889) per flauto e pianoforte
Allegretto — Idylle — Valse
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JACQUES IBERT (1890-1962)
Jeux (1923) per flauto e pianoforte
HENRI DUTILLEUX (1916 – 2013)
Sonatine (1943) per flauto e pianoforte
ANDRÉ JOLIVET (1905 – 1974)
Chant de Linos (1944) per flauto e pianoforte
Un rapporto privilegiato unisce il flauto alla Francia, culla dello strumento sin dal nascere della letteratura idiomatica, alla corte di Luigi XIV e sotto l’egida di compositori come Lully e Marais, fino al grande rilancio dello strumento ad opera della nascente scuola francese del primo Novecento. È il Conservatorio Nazionale Superiore di Parigi a dare forte impulso al repertorio flautistico di inizio secolo, grazie soprattutto al Concours du Prix, per il quale ogni anno viene commissionata una nuova composizione. Nascono così brani che, unendo cantabilità e virtuosismo, fanno rifiorire la letteratura di uno strumento un po’ trascurato dal Romanticismo.
Le opere a cavallo del Novecento e fino agli anni Trenta, rispondendo alla domanda di cantabilità e virtuosismo del concours, si caratterizzano per l’influenza della lezione di Debussy e Ravel.
Negli anni più vicini alla seconda guerra mondiale si giunge ad una maggior complessità nella scrittura (Dutilleux) e, in alcuni casi (Jolivet), ad una decisa evoluzione, sulla spinta di una nuova estetica musicale che apre allo spiritualismo e al primitivismo.